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La profilassi e la terapia antibiotica nei casi di endocardite infettiva, vanno generalmente somministrate in pazienti affetti da particolari patologie. Nel seguente articolo verranno individuati i casi in cui queste cure sono state prescritte.

La profilassi antibiotica -con conseguente terapia, se richiesta-, è fondamentale per prevenire l’endocardite infettiva, una patologia che colpisce soprattutto il genere maschile, sulla cinquantina.

L’endocardite infettiva è un’infiammazione dell’endocardio, un tessuto che riveste cavità interne e valvole del cuore. In particolare essa può colpire anche valvole cardiache di origine artificiale, come pacemaker o defibrillatori impiantabili.

La causa dell’infezione è determinata da alcuni microrganismi, che raggiungono il cuore tramite la pelle, il cavo orale, il tratto urinario e l’intestino.

In condizioni normali, il nostro sistema immunitario riesce ad identificare questi microrganismi e a difendersi. Quando il sistema risulta danneggiato, invece, diventa attaccabile: in questa situazione occorre una terapia antibiotica, e nei casi più gravi un intervento chirurgico.

Quando è richiesta la profilassi antibiotica per endocardite infettiva

La profilassi antibiotica per endocardite infettiva, è prevista nei seguenti casi:

Vizi cardiaci, in situazioni di: – Protesi valvolari – Precedente endocardite – Comparsa di valvulopatia in seguito ad un trapianto

Problematiche cavo orale: una corretta igiene orale è fondamentale per prevenire l’endocardite infettiva. La profilassi antibiotica è invece necessaria in queste situazioni:

Estrazioni – Terapia parodontale – Anestesia intralegamentare – Manipolazione del solco gengivale – Asporto del tartaro – Biopsie

Per quel che riguarda l’apparato respiratorio invece, la profilassi va prescritta in caso di tonsillectomia o adenoidectomia, e incisione della mucosa.

Per interventi relativi all’apparato digerente o al tratto urogenitale, tale pratica va applicata esclusivamente in seguito alla comparsa di infezioni.

La profilassi è invece obbligatoria quando il paziente, affetto da parti infette di tessuti, è sottoposto ad un intervento.

La terapia antibiotica: tempi e risposte

Gli antibiotici vengono somministrati al paziente per via endovenosa, e in un primo momento è prevista l’ospedalizzazione per procedere correttamente con la terapia.

Il periodo di somministrazione degli antibiotici va dalle 4 alle 6 settimane; l’intensità d’azione dei farmaci e i tempi della terapia dipendono dalla gravità dell’infezione e dal batterio responsabile.

La terapia per essere efficace dovrà determinare le seguenti risposte:

  • Riduzione della febbre
  • Risultato negativo dell’emocoltura batterica
  • Conseguente ecocardiografia, con risultato positivo

La ricerca medica e la competenza dei professionisti del settore, lavorano instancabilmente per migliorare la qualità della vita dei propri pazienti.