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Esiste un collegamento tra pazienti portatrici di ICD ed esiti di gravidanze avverse?

Dai risultati di questo studio emerge che la gravidanza non ha effetti sul funzionamento dei defibrillatori impiantabili (ICD) e non risulta esistere nessun collegamento tra pazienti portatrici di ICD ed esiti di gravidanze avverse.

Scopo di questo studio, era di di descrivere gli esiti ostetrici / neonatali e cardiaci in una coorte di donne portatrici di ICD durante la gravidanza; nel progetto sono state incluse tutte le donne in follow-up di routine, presso il centro di riferimento per l’impianto di ICD, rimaste incinte tra il 2006 e il 2013.

Tutti gli ICD impiantati erano dispositivi sottocutanei con elettrocateteri endocardici bipolari.

20 gravidanze sono state concepite da 12 donne portatrici di ICD, 14 delle quali non hanno dato origine ad alcun caso di morte materna nei nati vivi. 7 di queste donne avevano cardiomiopatie strutturali e 5 presentavano canalopatie. Non sono state registrate complicanze correlate al dispositivo.

Un totale di 12 shock (9 transtoracici e 3 da ICD) sono stati riportati durante la gravidanza da 2 donne, una delle quali ha subito un aborto poco dopo le 4 settimane di gestazione. Un feto nato morto, tre aborti e un’interruzione sono stati registrati per le donne con sindrome del QT lungo, operate rispettivamente di tetralogia di Fallot e sindrome di Laubry-Pezzi. Una restrizione della crescita intrauterina, un basso peso alla nascita e un’ipoglicemia neonatale sono stati registrati rispettivamente in quattro, tre e cinque gravidanze.

In conclusione, la gravidanza non ha avuto effetto sul funzionamento degli ICD e nessun collegamento è stato trovato tra pazienti portatrici di ICD ed esiti avversi della gravidanza, anche se un caso di aborto spontaneo può essere stato indotto da uno shock del ICD.