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Che lo sport faccia bene alla salute è ormai noto, ma che lo sport estremo possa arrecare problemi al cuore, è un tema che vale la pena approfondire.

Per spiegare la correlazione tra sport estremi e problemi al cuore, prenderemo in considerazione 2 ricerche di notevole prestigio scientifico.

Sport estremi: definizione

Per chiarire a chi e a cosa si riferisce l’articolo, e non indurre quindi a possibili fraintendimenti, specifichiamo cosa si intende per sport estremo.

Riportiamo la definizione del dizionario Treccani:

“Gli sport estremi detti anche sport d’avventura, costituiscono una serie di attività sportive che si svolgono intenzionalmente in situazioni difficili e a volte pericolose, a contatto con aspetti particolari della natura.”

“Situazioni difficili e a volte pericolose”: sono questi i punti che approfondiremo.

1°ricerca: Lo sport estremo provoca problemi cardiaci al ventricolo destro

Secondo una nota ricerca condotta da Sanjoy Sharma e pubblicata sull’European Heart Journal, le discipline sportive che richiedono un intenso sforzo fisico, possono essere causa di irrigidimento e lesioni ai muscoli cardiaci.

Il più delle volte questi fenomeni sono innocui e spariscono nel giro di 1 settimana; in casi particolari invece, la situazione può deteriorare fino a danneggiare il cuore in maniera permanente.

Soggetti coinvolti nella ricerca La ricerca è stata effettuata su atleti qualificati impegnati in gare che prevedono una preparazione atletica di circa 10 ore alla settimana.

Obiettivo: verificare se dopo la gara gli atleti presentano problemi al ventricolo destro.

Per raggiungere l’obiettivo i ricercatori hanno ideato dei test da sottoporre agli atleti 15 giorni prima della competizione, immediatamente dopo la gara, e 1 settimana dopo l’evento.

Risultati della ricerca: la ricerca ha rivelato che il cuore degli atleti partecipanti alla competizione appariva modificato: il ventricolo destro era dilatato, il funzionamento del muscolo cardiaco anomalo, e la BNP, una sostanza prodotta naturalmente dal cuore, notevolmente aumentata. Nella maggior parte dei casi i valori cardiaci sono tornati nella norma dopo 1 settimana, mentre in altri, si era verificata una cicatrizzazione del muscolo ventricolare e un compromesso funzionamento ventricolare.

2°ricerca: Gli sport estremi causano malattie al sangue

La 2° ricerca è stata invece condotta dalla Monasch University di Melbourne, in Australia. La ‘sentenza’ dello studio è stata la seguente: gli sport estremi possono costituire una situazione di pericolo per il sistema immunitario, tale da provocare un’intossicazione con conseguente setticemia, tra le principali cause dell’infarto.

Soggetti della ricerca: in questo test sono stati analizzati dei maratoneti sottoposti a gare dalla durata di 24h, o atleti impegnati in sport di resistenza, come il triathlon.

Obiettivo: verificare i danni al sistema immunitario

Risultati della ricerca: dopo la gara i risultati hanno rilevato un’ intossicazione del sangue, e una variazione della parete intestinale. Il nostro intestino produce delle sostanze chiamate endotossine; in seguito a questa alterazione intestinale, le endotossine riescono a penetrare nel sangue, alterano le funzionalità del sistema immunitario e causano infiammazioni.

Nel caso di un atleta preparatosi adeguatamente alla gara, l’organismo si difende naturalmente da questa alterazione; in atleti poco preparati invece, questa condizione, se non diagnosticata in tempo, potrebbe causare una setticemia.

Conclusione: i problemi al cuore e la prevenzione

E’ fondamentale che gli atleti impegnati in prove sportive che superino le 4 ore, seguano questi 3 utili consigli di prevenzione:

  1. Effettuare obbligatoriamente una giusta preparazione atletica prima della competizione
  2. Sottoporsi ad un check up medico
  3. Seguire un programma sportivo che oltre a preparare fisicamente, aiuti a gestire gli stress e imprevisti tipici di una gara